Due amiche insieme, ma distanti, lavorano per documentare le specie botaniche presenti su due territori lontani: *Lago di Garda e dintorni *Sardegna costa di Cagliari e suo entroterra... e non solo .......anche rilevamenti, foto, scambio di informazioni,suggerimenti.

martedì 9 marzo 2010

Opuntia ficus-indica (frutti) e Chamaerops humilis (frutto)

                                        Acquarello su carta 420 mm x 297 mm 
                                                                                        
Il Ficodindia (Opuntia ficus-indica L.) appartiene alla Famiglia delle Cactaceae.
Il genere Opuntia è composto da circa 200 specie.
Il Fico d'India è originario dell'America ed e' stato introdotto in Europa dopo la scoperta del Nuovo Continente.
Grazie alla sua elevata adattabilita', si e' diffusa, oltre all'America centrale e meridionale, in Sud-Africa e nel Mediterraneo (in Sicilia e' oggetto di coltura specializzata e ultimamente anche in Sardegna).
Ha un fusto costituito da cladodi (pale) succulenti in grado di compiere la fotosintesi clorofilliana, da piccole foglie caduche e da numerose spine, molto piccole, disposte intorno alle gemme.
I fiori gialli, a coppa, compaiono in primavera-estate. Il frutto è una bacca uniloculare, carnosa e polispermica.
Un'elevata variabilità nella forma, dimensioni, colore dei frutti e caratteristiche qualitative è riscontrabile non solo tra le diverse specie e biotipi, ma anche nel loro interno.
I semi sono numerosi (da circa 100 a oltre 400 per frutto), di forma discoidale e di diametro pari a circa 3-4 mm. Sono frequenti anomalie dei frutti.
E' una tipica pianta aridoresistente, richiede temperature superiori a 0 °C, terreni leggeri, senza ristagni idrici, a reazione neutra o subalcalina. Qualora la produzione principale sia basata sui "bastardoni", richiede che in ottobre-novembre si verifichi un andamento climatico che permetta la maturazione di tali frutti.
         
  Varietà.

In Italia si sono affermate tre principali varietà, Gialla, Bianca e Rossa o Sanguigna, la cui denominazione deriva dal colore del frutto, mentre una varietà denominata Apirena, caratterizzata da un maggior numero di semi abortiti, è raramente presente in coltivazione. In genere si consiglia la coltivazione di tutte le varieta' in modo da fornire al mercato un prodotto caratterizzato da un diverso cromatismo.


  Chamaerops humilis.

Descrizione genere: il genere comprende due specie di palme, una delle quali C. humilis rappresenta l’unica palma che cresce spontanea in Italia e può essere coltivata in tutte le regioni.
La Chamaerops humilis è detta anche Palma di San Pietro. Questa palma nana (non supera 2 m. di altezza), cresce spontanea anche in Italia, raggiungendo al massimo 1 m. di altezza e larghezza. I fusti, a volte ramificati alla base, portano, all’apice, un ciuffo di foglie dotate di un picciolo lungo, spinoso, di consistenza legnosa e, spesso, a sezione biconvessa. La lamina (larga fino a 45 cm.) è palmata e divisa in segmenti lineari che le conferiscono l’aspetto di un ventaglio. Le infiorescenze a forma di pannocchia si formano alla base delle foglie e sono seguite da frutti di forma ellittica e colore rosso o giallo. Può essere coltivata anche in vaso, come pianta da appartamento (di solito sono esemplari giovani), che potrà essere portata all’esterno nei mesi più caldi. La varietà “Dactylocarpa” raggiunge i 6 m. di altezza.

Provenienza: regioni mediterranee occidentali.
Famiglia: Palmeae.

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